– LABORATORIO

LA PAROLA

LA PAROLA
Laboratorio per attori

dal 28 Feb al 4 Marzo
H 10:00 – 16:00

previsto contributo associativo per partecipare

Prevista selezione, inviare il materiale via mail entro il 18 Febbraio
È necessario inviare il proprio curriculum, foto e lettera di presentazione (o, a scelta, video di presentazione)
all’indirizzo email: info@lottounico.it

previsti massimo 12 partecipanti

 

Nel percorso di formazione di noi attori e attrici, nonostante la continua evoluzione del linguaggio scenico, la parola resta al centro dell’azione, anche nell’ipotesi più estrema di distanziamento da questa, nelle occasioni di destrutturazione, di frantumazione. Che sia detta, scritta, ricreata, tradotta in segni non verbali, la parola costituisce comunque il seme del pensiero da condividere sulla scena, permette nel processo creativo di condividere l’immaginario e di spiegarne gli intenti. Senza la parola di partenza che attesti l’esistenza di qualsiasi cosa non ci sarebbe l’azione, nemmeno nella comunicazione non verbale. La parola è l’origine, il principio. 

Gli ultimi 3 anni sono stati significativi proprio per l’apertura del nostro sguardo sulle molteplici possibilità espressive. Abituati come artisti a rappresentare la vita reale sulla scena, siamo stati costretti a riappropriarci degli aspetti quotidiani dell’esistenza, grazie o a causa dello stop forzato vissuto all’interno delle nostre dimore. Paradossalmente la vita reale ha dialogato fortemente con strumenti tecnologici. Le immagini e i suoni, i pixel e i delay, hanno condiviso lo spazio espressivo che sino a quel momento era stato perlopiù verbale. La parola ha dovuto accettare definitivamente la condivisione con altri abitanti, diversi da lei, così come a specchio accade nel continuo movimento di popoli oltre le barriere civili, le leggi economiche, i confini geografici, le mura degli odori. Siamo stati catapultati, o sprofondati verticalmente, in una nuova esperienza immersiva di differenze imprevedibili e di maggiore complessità. E la parola, al contrario di quel che si potrebbe pensare, anziché scomparire è riemersa forgiata da un’essenzialità e da un vigore nuovo, rinnovando la sua funzione comunicativa e caricando su di sé le possibilità espressive e i contenuti del mondo intero, con grande responsabilità e senza lasciare indietro nessun*. 

La parola ha acquistato essenzialità e matericità in un spazio scenico affrancato dalla sua stessa prestigiosa memoria.

Senza paura di “pronuncia”, si lavorerà sulla parola.

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